Bambini al mare . Mamma in spiaggia . La mia esperienza
Adoravo sdraiarmi sotto il sole e restarci otto ore, con un giornaletto di gossip, un fumetto, la settimana enigmistica, 10 € per il pranzetto veloce, 10 € per il venditore ambulante che sarebbe passato. Avrei scelto gli occhiali da sole, un pareo o una bella collana, oppure avrei tirato il prezzo fino ad ottenere tutto.
Pettegolezzo in agguato o conversazione ridotta all’essenziale.
Più che altro si passava il tempo a commentare la coppia in lite o la cellulite di qualcuna,
ma non temete, avevamo una punizione per la nostra libertà: i figli degli altri
bambini isterici, solleva sabbia, puntuali e precisi, ovunque.
Ah, quando avevo vent’anni… l’unico inconveniente sulle spiagge erano proprio i bambini.
Ora IO sono diventata l’inconveniente.
Un minuto di silenzio.
Bambini al mare
Cominciamo.
La mia peste ha 3 anni compiuti, potrei persino tentare di allungare le gambe su un asciugamano con una settimana enigmistica
potrei guardarla giocare da dietro un grosso paio di occhiali scuri,
ma ho come l’impressione di prendermi in giro da sola.
Questa è la vacanza di una mamma, di una coppia di genitori, PORTARE I FIGLI AL MARE.
Lei, la peste, si diverte. Davvero, non per finta, non lo scrivo come alcune mamme dichiarano che il proprio figlio si diverte all’asilo (“non mandi tuo figlio all’asilo?“) la vedo con i miei occhi.
Ride a crepapelle rigirandosi nella sabbia e non le importa che sia estate o inverno
l’importante è correre più veloce che si può
ed affondare i piedini nella sabbia.
C’è sempre una pietra diversa dalle altre da mostrare a mamma e papà.
Dite ciao alla tintarella, al pasto fugace, alla sigaretta, dite ciao all’asciugamano immacolato
e dite ciao alla privacy
i bambini spesso si avvicinano agli altri bambini e questo vi costringe più volte ai soliti convenevoli
… Ma “peste” è felice. Le brillano gli occhi.
Ha visto le conchiglie, ha raccolto le pietre, ha fatto un castello, ha scavato una buca, ha visto le onde, ha toccato l’acqua ed era fredda perché erano i primi di febbraio.
Ho visto sul suo viso la sua stanchezza litigare con la curiosità, la voglia di vivere una giornata all’infinito
e l’ho vista divorare la sua merenda affamata come non-mai.
L’ho vista cadere addormentata sul suo seggiolino tornando verso a casa, annientata in quel sonno al di là di una vittoria.
Ed allora “vaffa” al telefono, ai 10 € per il pareo, alla sigaretta in spiaggia, alla tintarella, alla posizione da lucertola, perché ogni stagione della Vita ci chiede di essere presenti, di esserlo completamente.
Non avrò la sua infanzia per molto, delle estati a me destinate ne vivrò con lei qualcuna soltanto.
Ogni stagione della vita ci chiede di essere presenti e di esserlo completamente.
Buone Vacanze a voi che partite, che possiate ricordarvi questo, quando vi sentirete stanche:
oggi è importante.
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